Sullo sfondo del Lago Maggiore, due anziane contadine discutono tra loro di un Architetto di Milano, nuovo proprietario della tenuta nella quale vive una delle due con la sua famiglia. Non stanno parlando di un uomo qualunque, poiché l'architetto in questione è Angelo Bianchetti, parte integrante della Storia Architettonica e Culturale dell'Italia del dopoguerra che su quel terreno costruirà il suo amato piccolo regno.

Durante gli anni '50, Angelo Bianchetti, insieme all'imprenditore Mario Pavesi, sarà interprete di una delle più intuitive ideazioni tipologiche dell'architettura del '900.

Il romanzo si snoda attraverso salti temporali e narra le vicende dell'artista e dell'uomo, del rivoluzionario e della persona, in un susseguirsi di viaggi straordinari e intuizioni creative. Scene di vita famigliare, amore e affetti, svelano il lato umano di uno dei più grandi geni italiani del secolo scorso.